I motivi che hanno ispirato l’idea del Festival dell’Erranza sono simili a quelli che inducono un viandante a mettersi in cammino. La sua mente sul principio sarà affollata di emozioni contrastanti, ma dopo i primi passi, quando l’incedere avrà trovato il suo ritmo, le idee si saranno disposte probabilmente in modo nuovo. Questo è il momento nel quale si può riflettere sulla propria scelta. A noi è capitato qualcosa di molto simile. Dopo aver percorso un buon numero di cammini, abbiamo riconosciuto la ragione della nostra scelta ed eccone una sintesi. Il Festival dell’Erranza è il luogo dove s’incontrano viaggiatori, sportivi, filosofi, religiosi, scrittori e artisti per indagare sull’arte di girare il mondo, sulla necessità di mettersi in cammino, sulla tendenza al nomadismo, sull’entusiasmo all’esplorazione, sull’impulso al viaggio  e sulla fatica del migrare. Ci si è disposti così nel corso degli anni all’ascolto delle loro narrazioni, che hanno sollecitato riflessioni e inferenze sui temi centrali della modernità. Nell’organizzare gli incontri, si è armonizzato il contributo artistico con quello di ricerca, la riflessione filosofica con il resoconto di viaggio. Il Festival si tiene, fin qui, nel borgo antico di Piedimonte Matese. La scelta è caduta sulla cittadina del Medio Volturno sia perché è attigua a una tappa storica della via Francigena del Sud, sia perché rappresenta un centro di forte interesse storico e culturale, che ha affascinato viaggiatori, studiosi e artisti e, inoltre, in quanto terra di confine e di accoglienza. Ma c’è di più. Siamo convinti che un festival di tale matrice debba necessariamente tenersi in uno spazio che recuperi il senso della storia e della bellezza, che trasmetta vibrazioni di vita e che offra opportunità di convivialità. Per questi motivi si è scelto come sua “stazione di posta” elettiva il complesso monumentale di San Domenico, il suo ampio e ricco Chiostro cinquecentesco, l’Auditorium e la Cappella del Rosario, congiuntamente alla piazza antistante e al quartiere antico del centro storico del borgo.

Le edizioni

È inevitabile che il termine “erranza”, declinato nei suoi molteplici significati, conduca (è il caso di dire…) verso argomenti di forte impatto e di grande attualità, come il disporsi al cammino, l’ospitalità, l’accoglienza, la dimora, la relazione con l’Altro, la visione dell’estraneo, la definizione di confine.

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